Occhipinti Silvia
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I was born under a wandering star – Je suis née sous une étoile errante – Nata sotto una stella errante
CHF 16,00Ecco un libro decisamente originale che si può capire e apprezzare appieno solo grazie alla conoscenza della biografia dell’autrice, docente di francese e inglese al Liceo di Lugano. Già a partire dalle lingue usate: l’inglese e il francese a cui si aggiunge la traduzione dei testi in italiano, opera di Biancamaria Travi, collega della scrittrice. Tre lingue a confronto, tre tradizioni letterarie che stanno a monte dei testi, tre mondi di forme e contenuti che convergono in un’unica esperienza poetica. Lingue che riflettono periodi di vita, di memorie, di formazione: dall’infanzia in Australia, dagli studi in Svizzera. E poi c’è la musica intesa come musicalità dei versi e dei ritmi ma anche come passione che l’autrice ha sempre coltivato: dagli chansonnier francesi al folk di lingua inglese, dalla pratica di strumenti quali la chitarra e il violino. Una musica che dà sostanza alla poesia, che la caratterizza. Tutte peculiarità che la traduttrice ha cercato con gusto e finezza di mantenere pur nella diversità dei contesti ai quali ogni testo fa riferimento. Una poesia sradicata o meglio radicata ovunque di un’anima vagabonda che si trova a casa in mille posti diversi. Wherever I lay my hat that’s my home verrebbe da dire, riprendendo un verso di una bella canzone di Paul Young di parecchi anni orsono
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ART. FE376
Disponibile
I was born under a wandering star – Je suis née sous une étoile errante – Nata sotto una stella errante
CHF 16,00
Ecco un libro decisamente originale che si può capire e apprezzare appieno solo grazie alla conoscenza della biografia dell’autrice, docente di francese e inglese al Liceo di Lugano. Già a partire dalle lingue usate: l’inglese e il francese a cui si aggiunge la traduzione dei testi in italiano, opera di Biancamaria Travi, collega della scrittrice. Tre lingue a confronto, tre tradizioni letterarie che stanno a monte dei testi, tre mondi di forme e contenuti che convergono in un’unica esperienza poetica. Lingue che riflettono periodi di vita, di memorie, di formazione: dall’infanzia in Australia, dagli studi in Svizzera. E poi c’è la musica intesa come musicalità dei versi e dei ritmi ma anche come passione che l’autrice ha sempre coltivato: dagli chansonnier francesi al folk di lingua inglese, dalla pratica di strumenti quali la chitarra e il violino. Una musica che dà sostanza alla poesia, che la caratterizza. Tutte peculiarità che la traduttrice ha cercato con gusto e finezza di mantenere pur nella diversità dei contesti ai quali ogni testo fa riferimento. Una poesia sradicata o meglio radicata ovunque di un’anima vagabonda che si trova a casa in mille posti diversi. Wherever I lay my hat that’s my home verrebbe da dire, riprendendo un verso di una bella canzone di Paul Young di parecchi anni orsono