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Il Castello di Trevano e non solo
CHF 52,00Il libro non va interpretato unicamente come un volume di storia, ma piuttosto come una galleria di fotografie e di documenti d’epoca, commentanti, chiosati e inquadrati da alcuni dati essenziali. E che razza di foto! Materiale inedito, contenuto fino a poco fa negli archivi dell’autore, dato per la prima volta alle stampe. La zona del Castello è percorsa e scandagliata in ogni suo dettaglio, in ogni suo angolo, sia interno, sia esterno. Dall’atrio alla Sala egizia, dalla Sala dedicata ai concerti, alle scalinate. Il parco è poi descritto con passione e competenza, ninfee e sequoie, fontane e grotte, lampioni a gas e laghetti: ambienti fiabeschi che difficilmente riusciremmo ad immaginare senza le foto di Luraschi. Le note storiche che da contorno al materiale iconografico ci permettono di passare dal Medio Evo all’800, dal periodo “von Derwies” al periodo “Lombard”, dagli anni delle due guerre fino al 31 ottobre del 1961, quando 230 kg di dinamite posero fine ad un sogno. Un libro, quindi, che è anche una denuncia, garbata ma decisa, di una comportamento scellerato che ha privato non solo Lugano, ma tutta la Svizzera, di quella che è stata definita “la proprietà nobiliare più suntuosa del Paese”.
Quick ViewLuraschi Diego
ART. FE251
Disponibile
Il Castello di Trevano e non solo
CHF 52,00
Il libro non va interpretato unicamente come un volume di storia, ma piuttosto come una galleria di fotografie e di documenti d’epoca, commentanti, chiosati e inquadrati da alcuni dati essenziali. E che razza di foto! Materiale inedito, contenuto fino a poco fa negli archivi dell’autore, dato per la prima volta alle stampe. La zona del Castello è percorsa e scandagliata in ogni suo dettaglio, in ogni suo angolo, sia interno, sia esterno. Dall’atrio alla Sala egizia, dalla Sala dedicata ai concerti, alle scalinate. Il parco è poi descritto con passione e competenza, ninfee e sequoie, fontane e grotte, lampioni a gas e laghetti: ambienti fiabeschi che difficilmente riusciremmo ad immaginare senza le foto di Luraschi. Le note storiche che da contorno al materiale iconografico ci permettono di passare dal Medio Evo all’800, dal periodo “von Derwies” al periodo “Lombard”, dagli anni delle due guerre fino al 31 ottobre del 1961, quando 230 kg di dinamite posero fine ad un sogno. Un libro, quindi, che è anche una denuncia, garbata ma decisa, di una comportamento scellerato che ha privato non solo Lugano, ma tutta la Svizzera, di quella che è stata definita “la proprietà nobiliare più suntuosa del Paese”.