Il battistero di Riva San Vitale
CHF 25,00
Vladimir Ivanovici (dottorato in Storia nel 2011, dottorato in Storia dell’Arte nel 2014) insegna all’Accademia di architettura di Mendrisio – Università della Svizzera italiana. Le sue ricerche si occupano dell’arte e dell’architettura del Mediterraneo tra il 300 e il 1500 circa. In particolare, Ivanovici studia le strategie utilizzate dalle tradizioni antiche e medievali per concretizzare il divino tramite l’integrazione di spazio costruito, programma iconografico, azioni rituali e coinvolgimento sensoriale. Poiché queste tradizioni sviluppavano modelli antropologici che riconoscevano alle persone la capacità di incarnare il divino, l’autore – nelle sue ricerche – analizza l’arte e l’architettura degli spazi cultuali attraverso la presenza, l’estetica e il movimento di queste stesse persone.
Vladimir Ivanovici (dottorato in Storia nel 2011, dottorato in Storia dell’Arte nel 2014) insegna all’Accademia di architettura di Mendrisio – Università della Svizzera italiana. Le sue ricerche si occupano dell’arte e dell’architettura del Mediterraneo tra il 300 e il 1500 circa. In particolare, Ivanovici studia le strategie utilizzate dalle tradizioni antiche e medievali per concretizzare il divino tramite l’integrazione di spazio costruito, programma iconografico, azioni rituali e coinvolgimento sensoriale. Poiché queste tradizioni sviluppavano modelli antropologici che riconoscevano alle persone la capacità di incarnare il divino, l’autore – nelle sue ricerche – analizza l’arte e l’architettura degli spazi cultuali attraverso la presenza, l’estetica e il movimento di queste stesse persone.
Informazioni aggiuntive
Peso | 500 g |
---|---|
Dimensioni | 24 × 17 × 0,9 cm |
Autore | |
Data di pubblicazione | Maggio 2025 |
Copertina | Semirigida |
Formato | 17x24cm |
Lingua | Italiano |
Codice articolo | FE695 |
ISBN | 978-88-8191-807-2 |
Pagine | 136 |
Informazioni prodotto
Informazioni aggiuntive
Peso | 500 g |
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Dimensioni | 24 × 17 × 0,9 cm |
Autore | |
Data di pubblicazione | Maggio 2025 |
Copertina | Semirigida |
Formato | 17x24cm |
Lingua | Italiano |
Codice articolo | FE695 |
ISBN | 978-88-8191-807-2 |
Pagine | 136 |
CHF 25,00
Vladimir Ivanovici (dottorato in Storia nel 2011, dottorato in Storia dell’Arte nel 2014) insegna all’Accademia di architettura di Mendrisio – Università della Svizzera italiana. Le sue ricerche si occupano dell’arte e dell’architettura del Mediterraneo tra il 300 e il 1500 circa. In particolare, Ivanovici studia le strategie utilizzate dalle tradizioni antiche e medievali per concretizzare il divino tramite l’integrazione di spazio costruito, programma iconografico, azioni rituali e coinvolgimento sensoriale. Poiché queste tradizioni sviluppavano modelli antropologici che riconoscevano alle persone la capacità di incarnare il divino, l’autore – nelle sue ricerche – analizza l’arte e l’architettura degli spazi cultuali attraverso la presenza, l’estetica e il movimento di queste stesse persone.
Informazioni aggiuntive
Peso | 500 g |
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Dimensioni | 24 × 17 × 0,9 cm |
Autore | |
Data di pubblicazione | Maggio 2025 |
Copertina | Semirigida |
Formato | 17x24cm |
Lingua | Italiano |
Codice articolo | FE695 |
ISBN | 978-88-8191-807-2 |
Pagine | 136 |
Informazioni aggiuntive
Peso | 500 g |
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Dimensioni | 24 × 17 × 0,9 cm |
Autore | |
Data di pubblicazione | Maggio 2025 |
Copertina | Semirigida |
Formato | 17x24cm |
Lingua | Italiano |
Codice articolo | FE695 |
ISBN | 978-88-8191-807-2 |
Pagine | 136 |
Descrizione
Vladimir Ivanovici (dottorato in Storia nel 2011, dottorato in Storia dell’Arte nel 2014) insegna all’Accademia di architettura di Mendrisio – Università della Svizzera italiana. Le sue ricerche si occupano dell’arte e dell’architettura del Mediterraneo tra il 300 e il 1500 circa. In particolare, Ivanovici studia le strategie utilizzate dalle tradizioni antiche e medievali per concretizzare il divino tramite l’integrazione di spazio costruito, programma iconografico, azioni rituali e coinvolgimento sensoriale. Poiché queste tradizioni sviluppavano modelli antropologici che riconoscevano alle persone la capacità di incarnare il divino, l’autore – nelle sue ricerche – analizza l’arte e l’architettura degli spazi cultuali attraverso la presenza, l’estetica e il movimento di queste stesse persone.