Trapa Natans
CHF 26,00
In questo nuovo lavoro, durato due anni, Igor Ponti si è dedicato a catturare l’anima mutevole del paesaggio circostante il lago di Muzzano. Attraverso il suo obiettivo, il noto fotografo ha creato una narrazione visiva che esplora la complessità del paesaggio urbano e naturalistico, evidenziando la bellezza e la fragilità dell’ambiente che ci circonda. La Castagna d’Acqua (Trapa Natans), è una pianta che un tempo prosperava nelle acque del lago di Muzzano, che si è estinta a causa della mancanza di consapevolezza e cura del territorio. Questo fatto agisce come un monito potente: un avvertimento sulle conseguenze della nostra indifferenza nei confronti del nostro ambiente. Le sue immagini sono testimonianze visive dello stato attuale del territorio. Il fotografo ci invita a riflettere sul nostro impatto sul mondo che ci circonda e sull’importanza di prendersi cura di ciò che ci circonda per evitare un’altra perdita irreparabile come quella della Trapa Natans. Il lavoro di Igor Ponti è una chiamata all’azione, un richiamo a prendere coscienza del nostro ruolo come custodi. Le sue fotografie sono un mezzo attraverso il quale possiamo vedere il nostro mondo con occhi nuovi e rinnovata gratitudine. Spinti a preservare e proteggere il nostro ambiente, per non rischiare un’estinzione identitaria legata al luogo che chiamiamo casa.
In questo nuovo lavoro, durato due anni, Igor Ponti si è dedicato a catturare l’anima mutevole del paesaggio circostante il lago di Muzzano. Attraverso il suo obiettivo, il noto fotografo ha creato una narrazione visiva che esplora la complessità del paesaggio urbano e naturalistico, evidenziando la bellezza e la fragilità dell’ambiente che ci circonda. La Castagna d’Acqua (Trapa Natans), è una pianta che un tempo prosperava nelle acque del lago di Muzzano, che si è estinta a causa della mancanza di consapevolezza e cura del territorio. Questo fatto agisce come un monito potente: un avvertimento sulle conseguenze della nostra indifferenza nei confronti del nostro ambiente. Le sue immagini sono testimonianze visive dello stato attuale del territorio. Il fotografo ci invita a riflettere sul nostro impatto sul mondo che ci circonda e sull’importanza di prendersi cura di ciò che ci circonda per evitare un’altra perdita irreparabile come quella della Trapa Natans. Il lavoro di Igor Ponti è una chiamata all’azione, un richiamo a prendere coscienza del nostro ruolo come custodi. Le sue fotografie sono un mezzo attraverso il quale possiamo vedere il nostro mondo con occhi nuovi e rinnovata gratitudine. Spinti a preservare e proteggere il nostro ambiente, per non rischiare un’estinzione identitaria legata al luogo che chiamiamo casa.
Informazioni aggiuntive
Peso | 350 g |
---|---|
Dimensioni | 24 × 17 × 2 cm |
Autore | |
Data di pubblicazione | Novembre 2023 |
Copertina | Semirigida |
Formato | 17x24cm |
Lingua | Italiano |
Codice articolo | FE624 |
ISBN | 978-88-8191-716-7 |
Pagine | 80 |
Informazioni prodotto
Informazioni aggiuntive
Peso | 350 g |
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Dimensioni | 24 × 17 × 2 cm |
Autore | |
Data di pubblicazione | Novembre 2023 |
Copertina | Semirigida |
Formato | 17x24cm |
Lingua | Italiano |
Codice articolo | FE624 |
ISBN | 978-88-8191-716-7 |
Pagine | 80 |
CHF 26,00
In questo nuovo lavoro, durato due anni, Igor Ponti si è dedicato a catturare l’anima mutevole del paesaggio circostante il lago di Muzzano. Attraverso il suo obiettivo, il noto fotografo ha creato una narrazione visiva che esplora la complessità del paesaggio urbano e naturalistico, evidenziando la bellezza e la fragilità dell’ambiente che ci circonda. La Castagna d’Acqua (Trapa Natans), è una pianta che un tempo prosperava nelle acque del lago di Muzzano, che si è estinta a causa della mancanza di consapevolezza e cura del territorio. Questo fatto agisce come un monito potente: un avvertimento sulle conseguenze della nostra indifferenza nei confronti del nostro ambiente. Le sue immagini sono testimonianze visive dello stato attuale del territorio. Il fotografo ci invita a riflettere sul nostro impatto sul mondo che ci circonda e sull’importanza di prendersi cura di ciò che ci circonda per evitare un’altra perdita irreparabile come quella della Trapa Natans. Il lavoro di Igor Ponti è una chiamata all’azione, un richiamo a prendere coscienza del nostro ruolo come custodi. Le sue fotografie sono un mezzo attraverso il quale possiamo vedere il nostro mondo con occhi nuovi e rinnovata gratitudine. Spinti a preservare e proteggere il nostro ambiente, per non rischiare un’estinzione identitaria legata al luogo che chiamiamo casa.
Informazioni aggiuntive
Peso | 350 g |
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Dimensioni | 24 × 17 × 2 cm |
Autore | |
Data di pubblicazione | Novembre 2023 |
Copertina | Semirigida |
Formato | 17x24cm |
Lingua | Italiano |
Codice articolo | FE624 |
ISBN | 978-88-8191-716-7 |
Pagine | 80 |
Informazioni aggiuntive
Peso | 350 g |
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Dimensioni | 24 × 17 × 2 cm |
Autore | |
Data di pubblicazione | Novembre 2023 |
Copertina | Semirigida |
Formato | 17x24cm |
Lingua | Italiano |
Codice articolo | FE624 |
ISBN | 978-88-8191-716-7 |
Pagine | 80 |
Descrizione
In questo nuovo lavoro, durato due anni, Igor Ponti si è dedicato a catturare l’anima mutevole del paesaggio circostante il lago di Muzzano. Attraverso il suo obiettivo, il noto fotografo ha creato una narrazione visiva che esplora la complessità del paesaggio urbano e naturalistico, evidenziando la bellezza e la fragilità dell’ambiente che ci circonda. La Castagna d’Acqua (Trapa Natans), è una pianta che un tempo prosperava nelle acque del lago di Muzzano, che si è estinta a causa della mancanza di consapevolezza e cura del territorio. Questo fatto agisce come un monito potente: un avvertimento sulle conseguenze della nostra indifferenza nei confronti del nostro ambiente. Le sue immagini sono testimonianze visive dello stato attuale del territorio. Il fotografo ci invita a riflettere sul nostro impatto sul mondo che ci circonda e sull’importanza di prendersi cura di ciò che ci circonda per evitare un’altra perdita irreparabile come quella della Trapa Natans. Il lavoro di Igor Ponti è una chiamata all’azione, un richiamo a prendere coscienza del nostro ruolo come custodi. Le sue fotografie sono un mezzo attraverso il quale possiamo vedere il nostro mondo con occhi nuovi e rinnovata gratitudine. Spinti a preservare e proteggere il nostro ambiente, per non rischiare un’estinzione identitaria legata al luogo che chiamiamo casa.